30 settembre 2009

blues drops

penso che potrei anche andarmene qui, in questo istante, con questo disco nella testa. una morte blues, on the beach. capelli lunghi e giacchetta gialla, lascio il che-diavolo-è?-un-razzo? insabbiato e comincio a camminare mani in tasca verso il lontano rigo blu, a passo di armonica. un Mi giallo che allontanandosi si fa Re del mondo, per poi schizzare fuori dallo spartito mentre il blues diventa più malinconico.
una delle mie vite parallele dev'essere proprio suonare delta blues sotto una veranda nell'Oklahoma, al tramonto. campi di grano. zero frizioni.

come fa, come diavolo fa ad essere soltanto un "sottofondo"?
c'è qualcosa nascosto dentro, che scuote il suo stesso creatore.
è l'apriscatole dell'anima.
Musica.

La musica è così bella e triste che mi sento venire meno nell'ascoltarla lì in piedi a pensare perduto alla mia tragedia notturna del sabato

Jack Kerouac, Maggie Cassidy





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