8 ottobre 2008

A un ignoto

Ignoto che passi, tu ignori con qual desiderio ti seguo degli occhi,
Devi esser colui che cercavo, o colei che cercavo, (lo sento siccome in un sogno,)
In qualche luogo di certo ho trascorso con te una vita di gioia,
Tutto ricordo, l’istante che ci incrociamo, mutevoli, amanti, casti, maturi,
Tu sei cresciuto con me, sei stato fanciullo, fanciulla con me,
Io ho mangiato con te, ho dormito con te, il tuo corpo non è più solo tuo, ha lasciato il mio corpo non più solo mio,
Tu m’offri il piacere, passando, degli occhi, del volto, della tua carne, e in cambio derivi piacere della mia barba, dal petto, e dalle mie mani,
Io non ti devo parlare, devo pensarti allorquando son solo, o solitario mi sveglio di notte,
E devo attendere, perché non dubito che torneremo a incontrarci,
E allora dovrò cercare di non perderti più.


Walt Whitman - Foglie d'Erba (A un ignoto)




Today's Song: Eddie Money - Two Tickets to Paradise



2 commenti:

Anonimo ha detto...

...dio che bella...vorrei che la facessero imparare in tutte le scuole, già dalle elementari, così almeno si potrebbe provare a frenare il regnante odio verso L'Ignoto...lo sconosciuto e il dverso...

orfeoemerso ha detto...

già, si potrebbe fare molto con la poesia in generale.. sensibilizzare le nuove generazioni.. escluso, perlomeno qui, forse sull'isola di Utopia

Posta un commento