29 ottobre 2008

About...?

Non una volta descriveva un cerchio sopra la pista di decollo; non una volta lanciava lo sguardo all'indietro verso quelli che abbandonava. Non lasciava la minima briciola della sua personalità, dietro di sè; prendeva l'aria con tutto quel che le apparteneva, con ogni minimo frammento di prova che potesse testimoniare della sua esistenza. Dietro non lasciava nemmeno il fiato d'un sospiro, nemmeno un'unghia di piede. Un'uscita netta, come la farebbe solo il diavolo per ragioni sue. Restavi con un gran vuoto in mano. Eri abbandonato, e non solo abbandonato, ma anche tradito, disumanamente tradito. Non desideravi né trattenerla né richiamarla; restavi con una maledizione sulle labbra, con un odio nero che ti abbuiava tutta la giornata. Più tardi, camminando per la città, camminando lentamente alla maniera pedonesca, strisciando come un verme, raccoglievi voci del suo volo; spettacolare: l'avevan vista girare un certo punto, era calata qua e là per motivi che nessuno sapeva; in un altro posto aveva virato di coda, era passata come una cometa, aveva scritto in cielo lettere di fumo, e così via. Tutto quel che aveva fatto lei era enigmatico ed esasperante, e pareva fatto senza uno scopo. Era come un commento ironico e simbolico alla vita umana, al comportamento della creatura uomo simile alla formica, visto da un'altra dimensione.

Henry Miller - Tropico del Capricorno




Today's Song: Kiss - Strutter :D :D :D



4 commenti:

dfs ha detto...

che splendido estratto e che foto... magnifica composizione!

Anonimo ha detto...

Questo è senz'altro un libro da rileggere...
grazie per avermelo riportato alla memoria...

***magia della sincronia***

Anonimo ha detto...

Fantastico... volo senza senso via da tutto verso l'ignoto...

martina ha detto...

:)

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