il ticchettio sommesso ma
repentino delle percussioni tic tic –
frustate sui piatti poi la tromba
che attacca con il suo anthem per l’entrata del
pagliaccio baldanzoso
e i neri del complesso
i
neri del
pub sorridono tutti con migliaia di
denti bianchi come il lattiginoso
cielo del brulicante delta del
Mississipi
New Orleans
quando l’anima nera ancora
esulta ecco
che
si fa avanti il sassofonista soffiando
nel suo corno
delle tempeeeste
uccidendo tutti i presenti all’istante
- amico tutti crepati
uccisi dal bop
nella notte
e cristo quando Mingus solletica
il contrabbasso
e vedi il suo volto arrotolato in una smorfia
estatica
e tutti lo vedono
e pure il vecchio Joe e Bill
il senzatetto
- quando lo vede Howard il
barista che strofina il sacro
Graal
per qualche altro beone jazz –
beh allora
sai che tutti quanti cazzo
son lì per quello
Johnny Frank
Jack
anche quel lustrascarpe che viene
fin da Albuquerque e gli
hoboes del Nebraska
- perfino gli europei
e i gringos
son lì per il bap bep
son lì per il bop
[schizzi immaginari e improvvisati mentre Mingus impazza]
Today's Song: Charles Mingus - Better Git It In Your Soul
6 gennaio 2010
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4 commenti:
folle.
da follia nasce follia
:)
Sincopata, jezzata, fumosa ed affascinante.
Ciao, Luca...da quanto tempo.
Apo
ciao enzo, sempre un piacere eheh
vorrei sentire l'effetto vero di un club di New Orleans ma Mingus fa comunque bene
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