3 gennaio 2008

Tributo al passato

Una piccola lampada rigurgita luce debole, fioca nell'oscurita della stanza, solo un'altra più forte e maestosa luce, più distante, testimonia il mio operato quotidiano: un tavolo, un libro, una matita, fogli sparsi, un futuro incerto e da costruire - La lampada gioca con me, proiettando ombre nel crepuscolo mentre sotto di lei la puntina viaggia sul disco, supera alti promontori, sprofonda in basse conche, un suono caldo e antico fuoriesce dalle enormi casse - il jazz fusion mi parla e mi porta nel '74, le lancette scorrono in senso antiorario, nel salotto
scuro mi perdo in un dedalo di note e di suoni, all'interno del vinile un gruppo di uomini pizzica corde, preme tasti, accarezza piatti - il loro mondo gira vorticosamente. 33! La luce per loro è troppo forte per spingere il naso all'insù, non sanno cosa si cela oltre il bagliore eterno ma non se ne preoccupano, continuano a suonare sulla superficie nera che gira.
Non percepisco altri suoni, è fantastico, la musica continua a scorrermi dentro - Un
post-moderno giunge di un tratto nell'anticamera del cervello: "Che diavolo significa?" - da chissà dove un gigante basso arriva e trafigge l'omino con l'intero e lungo manico, "Significa questo!", e la musica continua.. dun dududun dududun..
Ma ecco che sono in America, in un bar dei sobborghi in qualche strana e lugubre metropoli, seduto al tavolo davanti ad una birra ascolto i Weather Report mentre trascinano l'intero locale in uno stato di trance mistica - Jaco mitraglia l'atmosfera di note, gli altri si uniscono alla frenesia mentre il bar del sobborgo esulta.."si cazzo, grandiosi!si!si!" - una ragazza misteriosa si siede non lontana da me, lancio un'occhiata e lei mi sorride mentre il jazz impazza come belva feroce pronta a divorare ogni singolo ubriacone sotto il palco. Le offro un drink, allarga la bocca in un sorriso e mi parla "sai sono in giro da molto tempo, viaggio con
alcuni amici ma mi son allontanata un attimo da loro per conoscere altra gente che sta qui dentro, dovrebbero essere nel bar all'inizio della dodicesima strada.. cristo, sto parlando troppo, parlami un pò di te.."

Poi un suono costante, come battito di cuore, mi riporta alla realtà: la puntina è arrivata alla fine del disco, il bar è svanito come fumo insieme alla ragazza misteriosa e allo strepitare della folla frenetica. Cala la notte sul piccolo mondo vinile - Cala la notte sul piccolo mondo moderno - Cala la notte sulla grande immaginazione - Click! La luce si spegne. Buio.

"La vita senza musica non è vita."

Friedrich Nietzsche



Today's Song: Weather Report - Cucumber Slumber



1 commenti:

Anonimo ha detto...

Niente male i Weather Report, anche se il jazz mi riesce un po' difficile da ascoltare a lungo...
Eheh i complimenti per come scrivi te li rifaccio e li ribadisco, mi ricorda kerouac (guarda un po'!) e quel locale di cui scrivi sembra uno di quelli in cui Dean e Sal andavano a vivere la notte, la sua musica e le sue atmosfere, persi nella frenesia di musicisti posseduti uuuiiii :)

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