28 giugno 2009

Estasi

Il cuore gli tremò; gli si affrettò il respiro e un ardore focoso gli passò sulle membra, come se avesse spiccato il volo verso il sole. Il cuore gli tremava in un’estasi di paura e l’anima sua era in fuga. Ascendeva, l’anima, in un’atmosfera situata oltre il mondo e il corpo ch’egli conosceva venne purificato in un soffio, liberato dall’incertezza e reso radioso, compenetrato dall’elemento dello spirito. L’estasi del volo gli illuminava gli occhi, gli rendeva ansimante il respiro e tremule, avide, radiose le membra investite dal vento.
« Uno! Due!... Attento! »
« Oh, per tutti i diavoli, annego! »
« Uno! Due! Tre e via! »
« Sotto a chi tocca! Sotto a chi tocca! »
« Uno!... Ah! »
« Stephaneforos! »
La gola gli doleva dal desiderio di lanciare un grido, il grido del falco o dell’aquila alto nei cieli, il desiderio di gridare a gran voce della sua liberazione ai venti. Questo era il richiamo della vita all’anima sua, non la voce sorda e volgare del mondo dei doveri e della disperazione, non la voce inumana che lo aveva chiamato allo scialbo servizio dell’altare. Un attimo di volo sfrenato lo aveva liberato e il grido di trionfo trattenuto dalle labbra gli fendette il cervello.

James Joyce, Dedalus




Fly by Brvno


Today's Song: Area - Gioia e Rivoluzione



1 commenti:

Luisa ha detto...

Bellissimo questo romanzo, vibrante e disturbante. Lo lessi anni fa e mi innamorai di Joyce. Lo trovo di una modernità incredibile, un'opera senza tempo. Mi manca ancora Ulysse, ma un giorno affronterò anche lui, con tutto il timore e l'eccitazione che merita :)
Un bacione, Lu

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